Non guardo la TV ormai da quasi cinque anni.
Eppure, l’unica curiosità che avevo per questo Sanremo 2025 era la canzone che avrebbe cantato Simone Cristicchi dal titolo:
“QUANDO SARAI PICCOLA”
Di seguito il testo:
Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
Ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
Parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.
Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
Che sei nata il 20 marzo del ’46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
Ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.
Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
E sorridere del tempo che non sembra mai passato.
Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono,
A capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio
E sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena.
Preparerò da mangiare per cena, io che so fare il caffè a malapena.
Ti ripeterò il tuo nome mille volte fino a quando lo ricorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.
Ci sono cose che non puoi cancellare,
Ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio
Che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare
E la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria
Che non so dimenticare.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
Per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
E sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
Che non avrai paura nemmeno della morte
Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte
Adesso è tardi, fai la brava
Buonanotte
Cristicchi, con la sua arte e sensibilità, ha offerto un messaggio di straordinaria potenza spirituale, una profezia in musica che si collega a uno dei comandamenti fondamentali di Gesù Cristo: “Onora il Padre e la Madre”.
Il significato profondo di questo comandamento
Nel Decalogo, Dio ci affida un comandamento che non è solo un invito al rispetto filiale, ma una chiave per comprendere la nostra stessa identità.
Onorare il padre e la madre non significa soltanto avere riguardo per i genitori biologici, ma riconoscere e custodire le nostre radici, la nostra storia, la nostra cultura spirituale. È un richiamo all’umiltà, alla capacità di riconoscere che non siamo esseri isolati, ma frutto di un legame che ci precede e ci sostiene.
Nel mondo moderno, spesso segnato da un delirio di autosufficienza, questo comandamento diventa profetico, perché ci ricorda che senza memoria non c’è futuro. È l’elogio della gratitudine, della consapevolezza che non ci siamo fatti da soli, ma che tutto ciò che siamo è il risultato di una lunga catena di amore, sacrifici, insegnamenti.
Un detto siciliano dice:
“Si diventa piccoli due volte, quando si nasce e quando si diventa vecchi.”
Quando Simone era piccolo, la madre gli ha voluto bene e gli ha dato il suo amore.
Ora che la mamma è malata, e quindi è diventata piccola, il figlio, in questo caso lui, ha il sacrosanto dovere di ricambiare l’amore che ha avuto da sua madre.
In questo riconoscersi riconoscente diventa uomo.
La visione profetica di Cristicchi
Cristicchi, con questa sua canzone, sembra volerci riportare proprio lì: alla riscoperta della tenerezza, della fragilità della vita e della sacralità dei legami umani.
Con la sua poetica, ha dato voce a questa verità eterna, risvegliando nelle nostre anime il desiderio di riconciliazione, di memoria, di amore autentico.
Un vero messaggio profetico per i nostri tempi.
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