Hai mai osservato un contadino all’opera? Prepara con cura il terreno, sceglie il momento giusto, e poi semina con attenzione. Eppure, nel Vangelo di Marco (4,26-34), Gesù ci parla di un seminatore che sparge il seme ovunque. Ovunque! Anche sui sentieri battuti, tra i rovi, nei terreni sassosi.
E allora sorge spontanea la domanda: perché Gesù semina senza fare distinzione?
La risposta è potente e rivoluzionaria: perché la Parola di Dio è per tutti.
Dio non seleziona chi “merita” di ascoltarlo. Lui parla al cuore di chi già lo cerca, di chi è tiepido nella fede, di chi lo ha dimenticato e perfino di chi gli si oppone. La sua Parola è una chiamata universale, un’opportunità che non esclude nessuno.
Ma c’è un punto cruciale: affinché il seme dia frutto, deve attecchire nel cuore dell’uomo.
Se il cuore dell’uomo è avvelenato dal peccato, la Parola resta inascoltata. Dio semina instancabilmente, ma siamo noi a dover accogliere il dono, lasciando che il nostro cuore diventi un luogo fertile mediante la conversione.
San Paolo dice:Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. (2Cor 5,20-6)
Quindi ciascuno di noi deve accettare il dono della riconciliazione offerto gratuitamente da Dio in Gesù Cristo, e permettere al seme della parola di Dio di poter dare frutto abbondante per se stessi e per gli altri.
E allora mettiamoci in atteggiamento di ascolto, di conversione, di amore, confidando pienamente nella misericordia di Dio.
Dio non smette di seminare. Sta a noi scegliere di far fiorire la sua Parola dentro di noi.
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