Etimologia della parola: Il termine “provvisorio” deriva dal francese provisoire, a sua volta derivato dal latino medievale provisorius, legato al verbo providere (provvedere). Indica qualcosa di temporaneo, destinato a essere sostituito o a cambiare entro un certo periodo di tempo.
Vivere il provvisorio significa accettare la condizione di transitorietà che caratterizza la nostra esistenza. Tutto ciò che ci circonda è in continuo divenire.
Ma attenzione: ciò che nasce dall’amore e si compie nell’amore non è mai provvisorio. Quando agiamo mossi dall’amore, superiamo i limiti del tempo e ci radichiamo nell’eternità. L’amore non ha fine, è come una semiretta che parte da un punto e continua per sempre.
Eppure, spesso siamo portati a cercare una stabilità assoluta, dimenticando che la vita stessa è un pellegrinaggio. San Paolo, nella Lettera ai Filippesi (Fil 3,20), ci ricorda che siamo “cittadini del cielo”, viandanti su questa terra, diretti verso una destinazione eterna. Il provvisorio, quindi, non è una mancanza, ma una chiamata a prepararci per qualcosa di più grande.
Gesù ci ha detto che “il regno di Dio è vicino” (Lc 17,21), e non si tratta di un concetto distante: il regno di Dio è in noi. Quando viviamo l’amore – l’agàpe – entriamo già ora nell’eternità. Non saremo, siamo.
Noi, siamo stati chiamati all’esistenza per amore. Dal primo istante della nostra vita, Dio ci ha scelto per essere parte del suo progetto eterno. E l’amore che riceviamo e doniamo è un anticipo del cielo, un assaggio di quella beatitudine che non conosce fine.
In che modo puoi trasformare il tuo “provvisorio” in un momento di grazia?
Come Maria con il suo “sì” a Dio, anche tu puoi rispondere alla chiamata dell’amore. Quando dici “sì” a Dio, tutto ciò che è provvisorio si trasforma in eterno. Le sofferenze, i limiti e le incertezze della vita diventano il terreno su cui costruire un cammino verso la felicità eterna.
Come dice San Paolo nella Lettera ai Corinzi:
“Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità” (1 Cor 13,13).
E allora, scegli l’amore, che non è mai precario. È la scelta definitiva, quella che dura per sempre.
La scena di questo mondo passa, ma ciò che nasce dall’amore resta. Sei chiamat* a vivere questa verità oggi, nel tuo “qui e ora”. Ogni atto d’amore, ogni gesto che compi per il bene, ti avvicina sempre di più all’eternità, perché – come ci insegna la Scrittura – alla fine resterà solo l’amore.
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