La forza vitale, che esprime quanto e come la nostra energia sia aumentata o diminuita in base alle relazioni che si hanno con gli altri, è ciò che i grandi leader cercano di ottenere creando relazioni ideali con i propri collaboratori e colleghi.
L’efficacia di un sistema si misura sulla capacità di realizzare il pieno potenziale di ciascuno e sprigionare le forze, chiave di volta del successo delle organizzazioni.
Principi universali imprescindibili per Leader, collaboratori e componenti di un team di qualsiasi impresa economica e ambiente culturale.
Ricordo quando nel lontano 1988, il mio carissimo amico Enzo Raineri di Giarre, mi fece uno dei più bei regali che abbia mai ricevuto nella mia vita:
Mi portò in cima al cratere del vulcano a 3.000 mt sulla nostra favolosa montagna Etna a guardare il mare e a mangiare dei biscottini bagnati in bocca da un ottimo whisky.
Enzo è quello che vedi nella foto di copertina e tra le sue memorabili creazioni, aveva trasformato la sua moto da Trial in gatto delle nevi.
Enzo, che era più grande di me di circa 12 anni, era un giocherellone, ma aveva una creatività, una disciplina ed una profondità eccezionale, unita ad una grande preparazione in tutto quello che faceva con le sue passioni.
Aveva preparato quella giornata curando tutti i dettagli come se dovessimo andare sulla luna, con un’organizzazione meticolosa, portando con noi qualsiasi elemento che poteva servirci durante il tragitto.
Siamo partiti da Giarre alle 4.30 del mattino in auto, con la moto al seguito su un carrello, per essere puntuali a Piano Provenzana (lato Etna Linguaglossa) alle 5.15, location di partenza per il tratto che avremmo percorso fuori pista sulla neve in moto per raggiungere il cratere centrale.
Enzo aveva una Jeep Lada Niva, un’auto unica. Figurati che comprò una Fiat 132 (propedeutica) per prendere motore e supporti da mettere sulla Lada. Fece delle modifiche incredibili alla coppa dell’olio perché la Jeep montava il motore posto a 90 gradi rispetto le Fiat. Riuscì a fare un trapianto successivamente sostituendo il tutto con un motore della Ritmo Abarth 130 cavalli, troppi per i rapporti di cambio e quindi, fece addolcire il tutto sostituendo i carburatori da 2 (doppio corpo) ad 1 della lancia Trevi (1 doppio corpo). Stiamo parlando di altra ingegneria meccanica dei tempi.
Praticamente aveva creato un piccolo mostro. Ricordo nelle gare in fuoristrada o nelle gite in fuoristrada di allora che facevamo con Enzo e tanti altri cari amici, in particolare ricordo il mio caro amico Alfio Torrisi con la sua mitica “PANDA 4×4”, con la Lada Niva di Enzo non esistevano ostacoli o qualsiasi montagna, e guadavamo fiumi inimmaginabili, mentre le Jeep di allora da oltre 60 milioni delle vecchie lire restavano ferme ed impantanate.
Quel giorno sull’Etna è stata un’esperienza indimenticabile.
Immagina per un attimo di essere accanto al cratere con un biscottino in mano e qualche goccia di whisky torbato a guardare il mare da 3.000 metri di altezza. Praticamente fantastico!
L’esperienza si concluse con una mia discesa con gli sci in fuori pista dal cratere sino a valle ed Enzo al mio seguito in moto.
La foto che vedrai di seguito è per farti capire, guardando dal mare verso la montagna, dove eravamo con esattezza io ed Enzo (nel cratere di fianco a quello con il fumo bianco).
Se vai in Sicilia, pianifica una gita sulla nostra ETNA, è uno dei due posti al mondo dove puoi sciare guardando il mare.
La morale di questa mia esperienza ci mostra come Enzo aveva sviluppato una visione, pianificando il tutto con la massima attenzione e sprigionando in me, giovane con voglia di fare, quella forza vitale che mi ha permesso di affrontare con impegno e determinazione un percorso condiviso per arrivare con gioia alla meta prefissata.
Approfitto dell’articolo di oggi, per donarti un suggerimento utile se per caso hai voglia di “sapere”, come dice il mio fraterno amico Isidoro Bonarrigo:
Ti informo che giorno 17 aprile esce il nuovo libro del mio Caro amico Riccardo Scandellari che si intitola: “ROCK’N’BLOG”. Se vuoi si può prenotare su questo Link.
Come tu ben saprai, internet oltre ad aver cambiato le regole della comunicazione, ha cambiato anche la forma mentis delle persone. I metodi di ingaggio e di coinvolgimento del pubblico si sono trasformati rispetto al secolo scorso, e diversi sono anche i linguaggi, le tecnologie, la quantità e la qualità dell’attenzione e i desideri delle persone. Sono certo che anche tu sei tra quelli che hanno compreso davvero il potere che deriva dal conoscere le regole, le tecnologie, le basi della comunicazione e del marketing, ma se avessi voglia di approfondire il tema, nelle pagine di questo ottimo testo, leggerai l’importanza di come curare l’immagine online, come si può individuare un pubblico a cui trasmettere passioni e competenze, come comunicare contenuti con regolarità. In una parola, come s’impara a fare di te stesso un brand autorevole e credibile.
Prima di salutarci, Ti invito a passare parola e dire a tutti che oggi come ieri bisogna tornare a lavorare meglio, e lavorare tutti condividendo gli stessi obiettivi.
In questo i monasteri benedettini sono stati un esempio illuminante di organizzazione perfetta che ha attraversato i secoli e che molte cose può dire al mondo manageriale, grazie alla corretta gestione di valori condivisi, a una leadership diffusa e alla capacità di far lavorare insieme persone motivate e consapevoli delle proprie responsabilità.
Ecco il tema:
“Tornare a scommettere sull’uomo, risorsa infinita per la comunità e per l’impresa”.
Vi sono moltissimi uomini e tantissime donne che ho il piacere di conoscere che ogni mattina vanno incontro a una giornata di lavoro con la voglia, la necessità di mettersi in gioco e decidono di contribuire con intelligenza alla crescita di se stessi e della propria azienda.
Così hanno fatto per secoli i monaci benedettini che, vivendo in conformità a una “Regola”, hanno configurato organizzazioni perfette e scommesso su ogni singolo uomo, nucleo sacro e risorsa capace di diventare perno assoluto della sua comunità, elemento imprescindibile al servizio dell’innovazione, del benessere, del futuro.
Bisogna pertanto tornare a porre le basi per creare un’azienda di persone che faranno la differenza.
Zelda La Grande, braccio dx di Nelson Mandela disse:
“Vorrei dire ai giovani di essere curiosi, fare domande e non accettare nessuna verità del proprio ambiente sociale senza prima metterla in discussione. Inoltre, vorrei che la mia esperienza dimostrasse che con dedizione, lealtà e impegno si possono ottenere grandi risultati nella vita”.
Mi unisco e condivido con Zelda, ma vorrei dirlo non solo ai giovani, ma a tutti coloro che voglio assumersi la responsabilità per essere degli ottimi Leader:
“Bisogna tornare ad essere curiosi, scegliere le persone giuste e sprigionare le loro forze vitali”.