Questa settimana ho meditato sul pensiero di Don Tonino Bello e voglio condividere con voi la mia riflessione:

“Non possiamo limitarci a sperare. Dobbiamo organizzare la speranza.”

Concordo pienamente con Don Tonino. La speranza non è solo un sentimento passivo, ma una certezza attiva che, attraverso l’impegno, possiamo migliorare noi stessi e gli altri.

Tuttavia, affinché la speranza si concretizzi, è necessario il nostro sforzo e la nostra dedizione. La speranza è profondamente legata alla certezza che Dio ci è vicino.

Questo concetto trova una formulazione perfetta nel detto: “Aiutati che Dio ti aiuta.”

Sant’Agostino lo esprimeva chiaramente:
«Dio, che ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te» (Sermo CLXIX, 13).

Da una parte c’è la creazione divina, dall’altra l’azione umana. Senza l’azione dell’uomo, la grazia di Dio non può manifestarsi pienamente.

La speranza, quindi, non è solo un’aspettativa passiva di un futuro migliore, ma una chiamata all’azione. È l’invito a impegnarci quotidianamente, a mettere in pratica i nostri valori e a lavorare con fiducia, sapendo che Dio ci accompagna.

In conclusione, la speranza non è solo un sogno o un desiderio. È una responsabilità. È il nostro compito di organizzare la speranza attraverso l’azione concreta, confidando nel supporto divino. In questo modo, possiamo davvero contribuire a un mondo migliore per noi stessi e per gli altri.

Continuerò a meditare su questo pensiero e a lavorare per mettere in pratica questi insegnamenti nella mia vita quotidiana.

Ti invito a fare lo stesso e a riflettere su come possiamo organizzare la nostra speranza attraverso le nostre azioni.

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