Etimologia: La parola mitezza deriva dal latino mitis, che significa “dolce, gentile, non violento”. Nell’uso originario, indicava qualcosa che si lasciava plasmare senza opporre resistenza, come la cera morbida. È quindi la virtù di chi accoglie il mondo con dolcezza e armonia, senza farsi travolgere dall’ira o dall’aggressività.
In questo momento, puoi scegliere la mitezza come stile di vita.
Non è debolezza, ma forza interiore. È il potere di chi non ha bisogno di alzare la voce per far sentire la propria presenza, perché la mitezza parla un linguaggio universale: quello del cuore.
Gesù stesso ha detto: “Beati i miti, perché erediteranno la terra” (Mt 5,5).
Non è una promessa lontana, ma una verità concreta: chi vive con mitezza non si lascia piegare dall’odio, non combatte il male con il male, ma con il bene.
La mitezza nasce da un cuore in pace, libero dall’egoismo.
Essere miti significa imparare a governare le proprie emozioni, a trasformare l’ira in dialogo, il giudizio in comprensione, la durezza in tenerezza. È la virtù di chi sceglie l’ascolto al posto del grido, la compassione al posto del rancore.
In questo momento, puoi decidere di essere mite, lasciando che la tua dolcezza sia un riflesso dell’amore di Dio nel mondo.
Non serve dominare gli altri, ma solo amare, perché è la mitezza a vincere davvero, costruendo ponti dove ci sono muri.
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