Quando mi chiedono “Come stai?”, io rispondo:
“M’impegno a stare bene.”
Non è una frase fatta, non è una risposta da copione. È un impegno, un atto di responsabilità verso me stesso e verso gli altri. È un sì alla vita, anche quando la salita sembra ripida e le gambe tremano.
Questa risposta è maturata nel tempo. È frutto di anni di riflessioni, errori, tentativi. Di meditazioni lunghe e silenzi profondi. Perché sì, ci ho pensato a lungo:
Cosa posso rispondere per incoraggiare al bene, per portare un po’ di pace, per ispirare qualcuno a curarsi davvero?
La verità è che ognuno di noi può fare del bene a se stesso e agli altri. Ognuno deve amare per stare bene.
Affinchè questo si possa realizzare, per prima cosa dobbiamo prenderci cura di noi stessi in modo olistico: “mente, cuore, corpo, perchè prendendoci cura di noi stessi possiamo essere solidali con gli altri.
Siamo parte di un sistema vivo, pulsante: la comunità. E la comunità ha bisogno di testimoni credibili, non di profeti isolati. Testimoni che si impegnano, ogni giorno, a stare bene ed essere in pace con se stessi.
Affinchè tutto questo si possa realizzare dobbiamo lasciarci avvolgere dall’amore divino che ci viene offerto in ogni circostanza della vita e ringraziare Dio, amando gli altri senza riserve.
Tagore diceva: “L’amore si nutre dell’amore”.
Quindi sì, se ti va, la prossima volta che qualcuno ti chiede: “Come stai?”
Prenditi un respiro, guarda negli occhi, sorridi e rispondi con il cuore:
“M’impegno a stare bene!”
Perché questa risposta non è solo per te. È un invito per chi ascolta.
È un piccolo seme che può crescere in chiunque abbia il coraggio di coltivarlo.
Con te,
Massimo
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