Etimologia: La parola levità deriva dal latino levitas, che significa “leggerezza”, “difficoltà di rimanere fermi”, ma anche “assenza di pesantezza”.
La levità è spesso associata a un senso di spensieratezza, di libertà e di agilità. Tuttavia, il suo significato più profondo è legato alla capacità di affrontare la vita con una leggerezza interiore, che non significa superficialità, ma la serenità di chi sa che tutto nella vita è transitorio e che l’essenziale è l’amore e la pace che vengono da Dio.
Nel pensiero teologico di Joseph Ratzinger, la levità è una virtù che nasce dalla fede in Dio, che ci insegna a non attaccarci ai pesi del mondo, ma a viverli con un cuore che non è gravato dalla preoccupazione e dal timore. La levità cristiana non è una leggerezza che esclude la profondità, ma una profondità che sa trovare nella fede la libertà di affrontare la vita con un cuore aperto e fiducioso.
Come Ratzinger scrive: «La fede non rende la vita più leggera, ma ci insegna a portare il peso della vita con gioia, perché sappiamo che non siamo soli».
La levità è quindi l’arte di vivere senza essere sopraffatti, ma con un cuore che sa distinguere ciò che è davvero importante. Non è fuggire dalle difficoltà, ma affrontarle con il coraggio di chi sa che la bellezza della vita risiede nella sua imperfezione e nella sua transitorietà.
Riflessione per entrambi
Dobbiamo essere leggeri come una piuma, ma fermi come una roccia. La levità ci invita a portare i pesi della vita con uno spirito di serenità, senza dimenticare di affondare le radici nella nostra fede. Non dobbiamo essere sopraffatti dalle difficoltà, ma accoglierle come opportunità di crescita.
La vera levità è quella che nasce da un cuore che sa di essere sorretto dall’amore di Dio.
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