“Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò”
(Genesi 1,27)

L’Uomo creato è segno del mistero del Dio increato.

Così, in questa dimensione, si costituisce un primordiale sacramento, inteso quale segno che trasmette efficacemente nel mondo visibile il mistero invisibile nascosto in Dio dall’eternità.

E questo è il mistero della verità e dell’amore, il mistero della vita divina, alla quale l’uomo partecipa realmente.

Nella storia dell’uomo, è l’innocenza originaria che inizia questa partecipazione ed è anche sorgente della originaria felicità.

Il sacramento, come segno visibile, si costituisce con l’uomo, in quanto “corpo”, mediante la sua “visibile” mascolinità e femminilità.

Il corpo, infatti, è soltanto esso, è capace di rendere visibile ciò che è invisibile: Lo spirituale e il divino.

Esso è stato creato per trasferire nella realtà visibile del mondo il mistero nascosto dall’eternità in Dio, e così esserne segno.

(Dalla Catechesi di Papa Wojtyla sulla teologia del corpo, Pag.26)

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