I Saggi e i Filosofi, fin dall’antichità ci ripetono: “La Felicità non si trova, la si costruisce e la si coltiva.”
Questa settimana è stata per me piena di felicità perché, da una parte ho provato una grande emozione grazie ad un abbraccio storico con i miei due fantastici soci Claudio e Tommaso, con i quali abbiamo iniziato un nuovo viaggio verso una fantastica meta e dall’altra, perché ho deciso di trascorrere qualche momento di piacevoli ricordi con una nonnina stupenda.
La nonnina si chiama “Felicina” che oggi ha quasi 85 anni. Ho avuto la gioia di rivederla dopo tanti anni e mi è sembrato come se il tempo si fosse fermato, Lei sempre con lo stesso humor e lo stesso sorriso carico di dolcezza.
Oltre 25 anni fa quando ero ospite a pranzo in casa sua, già allora mi diceva che stava diventando vecchia perché non ci sentiva bene.
Non era vero. Nel suo Dna esisteva una magia che era quella di far finta di capir male.
Con Walter, suo figlio, ci siamo ricordati quando con una sua cugina andarono in un supermercato della famiglia Scuto che si trovava in Via Balatelle.
Al rientro a casa, se le chiedevi in quale Via fosse il supermercato, anziché rispondere in Via Balatelle, ti diceva: Mi pare (mi sembra) in“ Via Pidatella o Via Petrella”. Ci faceva morire dal ridere perché in un attimo aveva dimenticato il nome esatto della via.
A proposito, suo figlio Walter, mio fraterno amico e mio super compagno di discoteca storico, sin da quando da giovani “pseudo” Latin Lover anni 90, erano gli anni del Banacher, una discoteca famosa vicino a Catania, dopo la mezzanotte, ogni sabato sera andavamo, ognuno però con la propria auto. Il sottoscritto con una MGB Spider nera e lui con una fiammante Ferrari che puntualmente noleggiava. Fortunatamente ne eravamo a conoscenza del noleggio solo io e lui. Se lo avesse saputo suo papà, ci avrebbe bastonati e rinchiusi in una cella, il sottoscritto perché complice che sapeva e lui come artefice noleggiatore di Ferrari, super Playboy.
Nonna Felicina è la moglie del Signor Gagliano, il miglior collaboratore che papà Gianni ha avuto nella sua vita. Per oltre 30 anni è stato al suo fianco, persona stupenda, onesta, preparata e perbene, anche lui volato in cielo qualche anno fa.
Si sono conosciuti con Papà nel 1965, l’anno nel quale sono nato io.
Lui era capo officina in un centro assistenza della Indesit e papà funzionario di vendita. Quando papà decise di mettersi in proprio, lo invitò ad andare a lavorare con lui per sviluppare la sua visione imprenditoriale e il Signor Gagliano lo seguì con grande entusiasmo. Inizialmente entrò in azienda come responsabile del deposito. Papà era concessionario di prestigiosi marchi di Tv e grandi elettrodomestici. C’erano depositi immensi dove con transpallet a motore o in bicicletta, ti divertivi un mondo a scorazzare da una parte all’altra. Gestiti dal Signor Gagliano erano perfetti, ogni prodotto aveva una precisione di collocamento al millimetro favolosa. Successivamente passò nel settore vendite e per tanti anni si occupò del marchio Basf sviluppando dei proficui fatturati. Infine, quando l’azienda era cresciuta, papà con merito lo premiò come responsabile dell’ufficio e di tutti i collaboratori interni ed esterni.
Sino a quando non andò in pensione, il Signor Gagliano fu sempre a fianco di papà con un attaccamento aziendale da premio Oscar.
Ho avuto modo di conoscerlo sin da piccolo ed ho avuto l’onore di lavorare al suo fianco e di imparare tanto, anche da lui.
Il Signor Gagliano oltre ad essere meticoloso era affabilissimo con tutti.
Potrei citarti 1.000 esempi, ma per farti capire chi era in pochissimi attimi, ti racconto quando un giorno papà decise di cambiare il Commercialista e voleva tassativamente essere assistito da Walter, oggi noto Dottore Commercialista e Revisore dei conti in Catania.
Il Signor Gagliano era contrario perché era suo figlio e non voleva che ci fossero dei problemi o delle interferenze familiari. Invece Papà andò da Walter di nascosto e firmarono la collaborazione, ed il gioco era fatto.
Il Signor Gagliano, ormai rassegnato, un pomeriggio chiamò al telefono Walter in studio e gli disse: “Ecco lo vedi che avevo ragione, mi fai fare cattiva figura, hai fatto un errore su un conteggio Enasarco in una fattura provvigioni che stavo per inviare ad un’azienda.”
Era un errore di 5.000 Lire e lo bacchettò alla grande.
Lui controllava a menadito tutto, e dire che la fattura che allora stava per inviare era di circa 20.000.000 di lire. Per 5.000 lire su 20 milioni, aveva bacchettato il commercialista curando gli interessi dell’azienda per la quale con tanto amore e attaccamento lavorava.
Non dimenticherò mai i suoi insegnamenti, era l’uomo “problem solving” piu veloce che abbia mai conosciuto, che rendeva felici tutti, clienti, aziende Partner e noi come famiglia.
Ho voluto ricordare il Signor Gagliano come collaboratore “modello” perché se lo merita e per confermarti che Papà in tanti anni di collaborazione, non lo hai mai controllato, ma si è preso sempre cura di lui e di tutti i collaboratori con la quale ha avuto il piacere di lavorare, tutti erano felici.
Prendendo spunto da un articolo di Fabrizio Cotza letto in settimana al quale porgo un ringraziamento, mi ha fatto ricordare una stupenda teoria sulla Piramide di Maslow.
Ricordando questa famosa teoria, la studiai moltissimi anni fa in occasione di un corso di formazione sul tema della Leadership, tema a me molto caro, oggi vorrei rispolverarla anche con te per passare parola e per aiutare come sempre tante persone che oggi vogliono fare impresa ed essere felici con i propri collaboratori, citando anche la mia esperienza ed il fantastico risultato ottenuto in CREATIGROUP.
La teoria di Maslow dice che le persone cercano di soddisfare prima i bisogni alla base della piramide, poi via via, quelli sempre più in alto.
E più sono elevati i bisogni che aiuti il tuo personale a raggiungere, più avrai un Team motivato e produttivo.
Ricordo che rimasi affascinato da questa teoria e da allora ho capito quale strada intraprendere per sviluppare l’azienda dando continuità a tutti gli sforzi e i sacrifici che papà ha fatto in tanti anni di lavoro.
Ho superato i primi due bisogni “Fisiologia e Sicurezza” e mi sono concentrato sugli altri tre partendo dal tema dell’appartenenza che significa “far sentire ogni collaboratore parte di un gruppo, di una comunità”.
Ho cercato unire il mio Team, di farli collaborare e interagire, promuovendo una cultura aziendale unica ed il risultato è stato quello di avere oggi dei collaboratori stupendi, motivati e produttivi.
In merito ai due bisogni successivi, Maslow diceva che erano quelli che avrebbero sviluppato la vera differenza e sono: “la Stima e l’Autorealizzazione”.
Se riuscirai a soddisfare questi due bisogni nella tua azienda i tuoi collaboratori non saranno solo dei “dipendenti stipendiati”, ma dei veri e propri alleati entusiasti. E andranno ben al di là dei loro obblighi contrattuali per aiutarti a raggiungere lo scopo aziendale.
Era il 1954 ed aveva ragione.
Ottieni autostima e autorealizzazione quando dai ai tuoi collaboratori degli obiettivi da raggiungere, gli strumenti per raggiungerli, e li responsabilizzi sul risultato. Ma anche un motivo “più alto” per cui valga la pena raggiungere quegli obiettivi.
Autorealizzazione significa far capire al tuo Team che credi nelle loro capacità, e che l’azienda può diventare una sorta di “palestra” per diventare persone sempre migliori.