Come dice Andrea Camilleri: “Mi auguro di tutto cuore che Ti piacerà”.
L’immagine che vedi è Il Casello dell’autostrada di Giarre con lo sfondo della nostra maestosa Etna è una foto di mia figlia Rachele che mi ha inviato lunedì scorso per farmi sentire il profumo della Sicilia a tanti km di distanza.
Mi è venuto subito in mente di quante volte per tanti anni sono passato da quel luogo per iniziare i miei viaggi di lavoro e quante volte con Papà Gianni abbiamo trascorso momenti bellissimi.
Martedì scorso è stato il suo dodicesimo anniversario da quando volò in cielo per stare accanto a Mamma e ad Andrea e per recitare a tanti amici nell’altro mondo la sua amata poesia “A Livella di Totò”, le sue barzellette e chissà a vendere cosa.
Sin da piccolo, ricordo quando andavamo insieme a lavorare e partivamo passando proprio dal Casello di Giarre, direzione Messina con la Fiat 127 colore azzurro con interni Beige.
Il piano visite clienti era semplice da compiere, negli anni ‘70 non avevi bisogno di fissare gli appuntamenti con i clienti, ma le visite erano programmate da papà seguendo un percorso in funzione di dove erano ubicati i negozi dei clienti da un capo all’altro della città.
Un tema importante da “disciplina assoluta” che ho imparato da papà è stata quella che per iniziare la giornata con produttività, devi partire presto al mattino. Per Messina era sufficiente partire alle ore 6.45.
A Messina la prima visita era presso l’amico Nino Calabró, il gigante buono con le grandi bretelle, titolare di uno dei centri assistenza storici di Messina, nostro Partner di fiducia. Papà mi diceva che era importante visitare i CAT di zona, sia per i clienti e sia per le ditte che rappresentava, perché era importante essere a conoscenza di eventuali problematiche su alcuni prodotti che riscontravano dei problemi, e per intervenire tempestivamente donando un ottimo servizio di assistenza/consulenza ad entrambi.
Venivamo accolti con grande affetto, Nino e tanti amici/clienti di allora, ed ancora oggi in molti, tutti super affettuosi.
Mentre Papà e il caro Nino iniziavano a parlare di lavoro, Nino si fermava un attimo, chiedeva scusa a Papà, alzava la cornetta del telefono, chiamava la Signora Santina, sua cara e brava collaboratrice, e le ordinava di “mandare a prendere” (in siciliano si dice così) 3 granite fragola con panna e brioche.
Un inizio di giornata lavorativa con un gusto fresco, profumato ed esplosivo, memorabile.
Il giro continuava con la visita presso i F.lli Bruno, storici grossisti di casalinghi. Mi viene in mente la stampa di magazzino con le giacenze di ogni prodotto scritte a mano su un foglio da uno dei fratelli del Signor Gino, che gliela consegnava al rientro da un suo lungo Tour presso i loro immensi magazzini, per farci l’ordine. Non esistevano report legati al sell-in e al sell-out, al venduto giornaliero, al venduto mensile, a dati di stock. Esistevano solo margini e guadagni stratosferici e si vendeva “assai” tutto.
Oggi se non avessimo avuto in azienda un ecosistema tipo GES sales booster dove premendo un tasto sul tuo PC ti restituisce in 4 secondi un report con un’analisi dettagliata sulla vita di ogni prodotto, avremmo già chiuso da tre anni.
Altra visita che ricordo era presso i F.lli Manganaro, casalingai fortissimi al dettaglio, dove ad accoglierci c’era il Signor Pippo, collaboratore bravissimo, che appena entrati in negozio salutava papà dicendo in accento messinese: “Buongiorno Signor Creato”.
E via via da tanti altri clienti, Edison Caruso, Giuseppe Leone, Nicola Fragomeni, il Signor Fiannacca, ecc.ecc …. erano veramente tanti e tutti fantastici.
Un altro cliente con una simpatia “unica al mondo” era il Signor Nino Agati, papà lo chiamava “Ninitto”, specialista nel settore illuminazione e materiale elettrico, che vende anche piccoli elettrodomestici.
Di lui mi viene in mente una carpetta alle sue spalle nel piccolo ufficio dove c’era scritto: “Clienti in Agonia”.
Pur essendo piccolo, ero già curioso e, quando gli chiesi del perché aveva dato quel nome alla carpetta, lui mi rispose che era l’elenco dei clienti che non pagavano e per sdrammatizzare aveva assegnato alla carpetta quel nome con la speranza che potessero miracolosamente guarire per onorare il debito.
Giornate indimenticabili con papà che finivano puntualmente con una visita serale presso la Pasticceria storica Doddis sempre a Messina, per comprare quei favolosi biscotti al burro con le righe sopra, al mattino io e mio fratello Andrea li gustavamo immersi nel latte caldo, erano una goduria pazzesca.
Appena partiti da Messina e saliti in macchina per rientrare a casa, posizionavo il pacchetto dei biscotti nel tunnel centrale della 127 che si incastrava alla perfezione in orizzontale. Arrivati all’altezza del Casello autostradale di Messina, dopo circa 5 minuti, ci guardavamo negli occhi con papà e con un cenno gioioso ci davamo l’autorizzazione per creare un piccolo foro nel pacco per poter mangiare qualche biscotto durante il viaggio.
Risultato?
Al casello di Giarre, dopo ben 60km, il vassoio si era svuotato, ma intatto nelle sue dimensioni a livello di volume, praticamente li avevamo mangiati tutti.
Non appena arrivati a casa scattava la “bugia”, alla mamma dicevamo che avevamo fatto tardi e che Doddis aveva finito quel tipo di biscotti.
Ovviamente mamma non ha creduto alla nostra versione e ci siamo presi una bella sgridata.
Bei ricordi.
Vorrei collegarmi al racconto di oggi facendo riferimento ad un libro che ho letto qualche mese fa che si intitola “Alla ricerca di un significato della vita”, mi è piaciuto un pensiero che leggerai di seguito, con il piacere di condividerlo anche con te:
“L’uomo è Libero di costruire il proprio futuro. Sta a lui arricchirlo o deformarlo.”
Papà ha arricchito il suo futuro con la passione e l’amore che metteva nel suo lavoro, e l’attenzione che aveva per i suoi clienti e per le ditte che rappresentava.
Oggi sicuramente le regole sono cambiate per quanto riguarda tecniche di vendita, metodi e quant’altro, però quello che non cambierà mai è il modo.
L’educazione, l’essere gentili, il servire con amore e avere rispetto per gli altri, saranno sempre ingredienti fondamentali che non dovranno mai mancare nel tuo modo di essere.
Mi raccomando, “mai” dire bugie, ma dire sempre la verità che è quella che ti aprirà sempre qualsiasi porta nella vita.
Buon fine settimana,
Massimo.