Etimologia: s. f. [dal lat. perseverantia, der. di perseverare «perseverare»]. – Costanza e fermezza nel perseguire i proprî scopi o nel tener fede ai proprî propositi, nel proseguire sulla via intrapresa o nella condotta scelta: mostrare perseveranza nel bene, nel male, nell’errore, nelle promesse fatte; studiare, lavorare, lottare con perseveranza.; seguire con p. una cura, una dieta, le prescrizioni mediche. In partic., nella teologia morale cattolica, virtù che impegna l’uomo a lottare per il conseguimento del bene senza soccombere agli ostacoli e senza farsi vincere dalla stanchezza e dallo sconforto.

La perseveranza è la costanza e la fermezza nel perseguire i propri scopi, nel mantenere fede ai propositi e nel proseguire sulla strada scelta, nonostante ostacoli e difficoltà. Nella teologia morale cattolica, essa è una virtù che spinge l’uomo a lottare per il bene senza cedere alla stanchezza o allo sconforto.

Ogni essere vivente, animale o vegetale, lotta per preservare la propria esistenza e superare le difficoltà. Pensiamo ai batteri: di fronte agli antibiotici, essi sviluppano strategie per resistere e sopravvivere. Allo stesso modo, ogni essere umano cerca soluzioni e strategie per affrontare il proprio cammino.

L’uomo può scegliere tra tre direzioni fondamentali:

1️⃣ Perseverare nel male, avviandosi verso l’autodistruzione.
2️⃣ Lasciarsi trasportare dagli eventi, senza una guida o una meta.
3️⃣ Perseverare nel bene, un cammino che parte da Dio e ritorna a Dio.

Chi sceglie la strada del bene trova in Gesù Cristo il modello perfetto di perseveranza: Egli ha seguito questa via fino alle estreme conseguenze, sapendo che la meta ultima è il Padre. San Paolo nella Lettera ai Filippesi (2.6-11) ci ricorda:

<< Egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,
umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami:
“Gesù Cristo è Signore!”,
a gloria di Dio Padre.>>

Di fronte alle difficoltà, dobbiamo rimanere saldi nella via del bene. La perseveranza non esclude prove e sofferenze: anche Gesù affrontò ostacoli e incomprensioni, ma non si arrese.

“Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Matteo 24,13).

Coloro che seguiranno gli insegnamenti di Cristo con perseveranza entreranno nel Suo regno. Al contrario, chi sceglie consapevolmente, caparbiamente la strada del male, si avvia all’infelicità eterna.

La società di oggi ha bisogno di perseveranza nelle difficoltà, nelle fatiche, nei dispiaceri, sapendo che non c’è altra via affinchè ogni essere umano possa crescere padrone di se stesso e conforme al progetto di Dio.

 

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