In un’epoca in cui la velocità è diventata una virtù e la connessione digitale spesso sostituisce quella umana, mi chiedo: quanto siamo davvero presenti quando ci troviamo in una riunione o in un incontro?
Questa riflessione nasce da una domanda profonda posta da Sebastiano Zanolli:
“Quando partecipiamo a un incontro o a una riunione, siamo realmente disposti ad ascoltare e capire l’altro? Siamo presenti non solo fisicamente, ma anche mentalmente ed emotivamente?”
Essere presenti non significa solo essere lì, in carne e ossa. Significa avere il coraggio di aprire il cuore e la mente per ascoltare veramente.
Ma ascoltare non solo per rispondere o per ribattere, ma per comprendere ciò che l’altro vuole realmente comunicarci.
È una forma di umiltà, un atto di amore e rispetto verso chi ci sta di fronte.
E questo vale in ogni ambito della nostra vita: in famiglia, con gli amici, sul posto di lavoro, con i nostri figli.
Il Coraggio di Ascoltare
Il coraggio è spesso associato alla forza di parlare, di farsi valere, di dire la propria.
Ma c’è un altro tipo di coraggio, più silenzioso e altrettanto potente: il coraggio di sedersi e ascoltare.
Il coraggio di fermarsi un attimo, di lasciare andare i propri pensieri e pregiudizi per accogliere l’altro con tutta la sua unicità.
Nell’ascolto profondo c’è una potenzialità trasformativa che spesso viene sottovalutata.
Ascoltare con il cuore e con la mente aperta ci permette di imparare non solo dagli altri, ma anche da noi stessi.
Ci insegna a riconoscere e interpretare le nostre emozioni, a leggerle e a utilizzarle per crescere. È un modo per trovare la nostra strada e per costruire relazioni più autentiche e significative.
L’importanza dell’Ascolto nelle Aziende
Anche nel contesto aziendale, l’ascolto è un’abilità fondamentale.
Spesso si investe troppo poco in questo tipo di competenze, pensando erroneamente che siano innate o immodificabili.
Ma io credo fermamente che ascoltare sia una competenza che si può imparare e affinare.
Le aziende dovrebbero investire in corsi e formazione per insegnare a vincere la paura di sbagliare, a lavorare in gruppo, a dire ciò che si pensa e, soprattutto, a saper ascoltare gli altri.
Solo così si può costruire un ambiente di lavoro in cui il rispetto, la creatività e la collaborazione prosperano.
Ascolto e Spiritualità
Nel Cristianesimo, Gesù ci insegna una grande lezione sull’ascolto e sulla presenza.
“Io sono la Via, la Verità e la Vita”, dice il Signore.
Credendo in Lui, camminiamo con Lui, ascoltiamo Lui, operiamo con Lui e troviamo la vita eterna.
Questo richiamo a una presenza totale e autentica ci invita a contemplare e a camminare con Gesù, a essere davvero presenti in ogni momento della nostra vita.
In un altro contesto, Ezio Bosso ci ricorda che “La musica ci insegna la cosa più importante di tutte: ascoltare.” È una lezione che va oltre le note e i pentagrammi: è un invito ad ascoltare profondamente la melodia della vita stessa, a essere aperti ai suoni che ci circondano, a essere presenti in ogni incontro umano giornaliero.
Conclusione
Nell’era digitale, dove la comunicazione è spesso frammentata e superficiale, i momenti di incontro reale assumono un valore ancora più significativo.
Sono opportunità uniche per costruire relazioni profonde e significative, basate non solo su scambi di informazioni, ma su un vero e proprio scambio umano.
Riflettiamo su quanto sia importante essere autenticamente presenti, ogni giorno, in ogni interazione.
Come ci invita a fare Sebastiano Zanolli, chiediamoci:
“Siamo davvero disposti ad ascoltare e capire l’altro?”.
Questo è un invito a una riflessione profonda e a un cambiamento personale.
Ti invito a prendere un momento per riflettere su come puoi essere più presente e ascoltare più profondamente nelle tue interazioni quotidiane.
Il mondo ha bisogno di testimoni credibili, capaci di ispirare con il loro esempio.
Sii quella persona che non solo parla con coraggio, ma che sa anche ascoltare con umiltà.
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